Ho sempre pensato che reagire bene di fronte ad una delusione fosse l’unica strada percorribile.
Non c’è tempo per la tristezza, non c’è tempo per i dubbi.
Quando qualcosa non va bisogna dimenticarsi tutto in fretta e ricominciare.

Sarebbe bellissimo no? Poter dimenticare tutto e rimettersi in sesto con estrema facilità. Eppure nella vita può capitare che arrivi qualche fulmine a ciel sereno che ci fa tremare le chiappe e ci butta giù.
Essendo parte di quella meravigliosa categoria di persone che per essere più fighi chiamaremo “overthinker”, ogni aspetto della mia vita passa attraverso un’attenta analisi dei pro e dei contro (sono sempre e solo contro).
Quando succede qualcosa di brutto o di spiacevole è difficile che non sia già stato frutto delle mie fantasie, che sono quasi sempre negative.
Cosa vuol dire tutto ciò? Che è difficile che io resti davvero delusa dalle cose o dalle persone, semplicemente perché butto giù già tanti bocconi amari nel mio viaggio mentale giornaliero.
Accade, però, che la parte più coraggiosa di me si permetta di sognare e di immaginarsi scenari che siano paragonabili alla primavera, e niente è brutto della primavera.
E quando non immagino cosa può andare storto e qualcosa di inaspettato accade è lì che mi crolla addosso l’universo.
Come posso sopportare di non avere avuto il controllo su ciò che mi stava accadendo? Come posso essermi dimenticata di analizzare quella piccola parte di vita?
Quando succede non voglio crogiolarmi nel dolore di una delusione, non voglio farmi consolare dalle persone attorno a me, e sfuggo via. Butto la polvere sotto al tappeto sperando di dimenticarmela e smettere di sentire il suo peso sul mio petto.
E sai quante volte mi riesce? Mai.
Qualche giorno fa parlando con una amica ho pensato “Cazzo, sarebbe bello concendersi un giorno di tristezza”. Uno di quei giorni in cui ti concedi di fare obiettivamente molto schifo e la tua vita per un attimo solo, si ferma.
Quando qualcosa non va è lecito starci male, è lecito piangere e rimanere feriti.
Vivere con l’illusione di poter controllare ogni aspetto della vita non farà altro che far male al nostro ego.
Non siamo supereroi e soprattutto non siamo noi il solo motore delle vicende che ci accadono intorno.
Un lavoro non lo perdiamo solo perché non valiamo, una persona non ci delude solo perché non abbiamo dato abbastanza. Tutto accade per una somma di emozioni, situazioni, persone e strane combinazioni.
Quindi alla fine va anche bene prendersi qualche giorno per starci dentro quel dolore, viverla quella delusione. Ci sta chiudere il mondo fuori e crogiolarsi nei pianti e nella commiserazione, è consolatorio.
Non può e non deve diventare l’unico modo di viversi un brutto momento, questo è certo, ma continuare ad ignorare il dolore non farà altro che farlo diventare più duro e insopportabile.
Lasciarsi attraversare dalle cose è sempre un bene, entrarci in contatto e far sì di mantenere il controllo senza farci contrastare.
Quando qualcosa non va è normale comportarsi semplicemente da esseri umani.