Quest’anno ho ripetuto più volte: “Mi sento fuori rotta, mentre rincorro un futuro incerto”. E inizialmente, questa sensazione mi ha spaventata moltissimo, soprattutto perché l’incertezza non era qualcosa che avevo cercato.
Mi si è piazzata davanti all’improvviso, come se volesse dirmi: “E ora, dove vai? Devi rimetterti in rotta”. E così, ho ricominciato più e più volte, ma questo 2024 non è mai stato né rassicurante né sicuro.
Chi vive con il disturbo d’ansia generalizzata sa bene cosa significa questo. Chi ha sempre cercato di seguire un percorso sicuro, come Dorothy che segue i mattoncini gialli per ritrovare la sua strada, sa quanto sia difficile trovarsi improvvisamente senza certezze.
A un certo punto, quando tutto sembrava entrare negli schemi, ti ritrovi fuori rotta.
La bussola si rompe all’improvviso, e tu, con il tuo zaino da viaggio, non sai più quale direzione prendere.
La strada che avevi tracciato si sgretola, i mattoncini gialli spariscono. Le certezze crollano e tutto diventa una montagna di confusione, con l’orizzonte che resta sfocato. Il disorientamento può annientarti, farti sentire perso e solo. Ma, sorprendentemente, può anche regalarti una sensazione di benessere inaspettato.
Sentirsi fuori rotta può, infatti, diventare la chiave per riscoprire una serenità che non avresti mai immaginato. So bene che, in quei momenti, la sensazione può sembrare pesante e negativa, soprattutto quando gli altri sembrano avere tutto sotto controllo, sembrano tutti così “dentro” alla loro vita, così sicuri di sé. Ma proprio in quei momenti di smarrimento, può nascere una nuova consapevolezza. Forse non siamo più sulla strada che avevamo pianificato, ma quella nuova via, seppur sconosciuta, potrebbe portarci a qualcosa di altrettanto significativo, se non addirittura più profondo.
La vita è fatta di cambiamenti improvvisi, di sconvolgimenti e imprevisti che non avevamo calcolato. Sentirsi fuori rotta vuol dire andare contro l’ideale che avevamo costruito, contro le aspettative e le responsabilità che ci eravamo imposti.
Il viaggio della vita non è mai lineare, e non sempre è necessario seguire un piano prestabilito.
Le strade sono piene di ostacoli, curve e deviazioni, e ogni deviazione è un’opportunità. Un’opportunità per mettersi alla prova, per conoscersi meglio e per affinare le nostre fragilità.
Sì, sembra difficile. E lo è, per la maggior parte del tempo. Ma saperci perdonare, soprattutto nei momenti di smarrimento, è il primo passo per stare meglio e iniziare ad accogliere l’incertezza.
Da questo 2024 mi porto dentro una nuova capacità, come se avessi acquisito una skill in un videogioco. Mi porto dietro, da questo punto della mia vita, il saper abbracciare l’incertezza. L’accettare di trovarmi di fronte a qualcosa di ignoto, ancora confuso, ma di continuare a camminare, senza fretta di capire quale sia la direzione giusta.
Il benessere si trova anche con l’incertezza, nel momento in cui smettiamo di lottare contro ciò che non possiamo cambiare e iniziamo ad abbracciare la libertà di essere, semplicemente, noi stessi.