“Chiudi gli occhi ma tieni la mente ben aperta… Siamo i reali di Terabithia e niente ci schiaccerà!“
Avete presente “Un ponte per Terabithia”?
Quel film per ragazzi del 2007 con protagonisti Josh Hutcherson e Anna Sophia Robb. Quel film meraviglioso che racconta l’amicizia tra Leslie e Jess, e che ti disintegra l’anima ogni volta che lo riguardi, sì, proprio quello.
Avevo undici anni e quella storia entrò nella mia vita e mi ha segnato più di qualsiasi altra cosa.
Leslie e Jess mi regalarono un nuovo modo di essere bambina, in tv per la prima volta percepivo una storia affine alla mia. Due anime proprio uguali a me.
Nessun eroe, nessun bambino con talenti impossibili da eguagliare, nessuna vita pefetta che io potevo solo sognare di notte.
Vedevo due bambini pieni di coraggio di sognare, quel mondo fatato nel quale tutto si plasmava alla loro fantasia.
Non c’era paura, c’era una libertà che mi faceva sentire al sicuro.
La storia di Leslie e Jess è come se mi avesse detto, per la prima volta: “se hai fantasia, vivila. Insegui la tua Terabithia e vivi ogni attimo accendendo la tua passione, giorno dopo giorno”.
Quando l’ho trovata, la mia Terabithia, l’ho protetta fin da subito. La vivevo con passione, ma lontana dai “mostri cattivi”.
Quei miei amici immaginari, i miei giochi e le mille storie si sono trasformate, ora, in storie scritte per evadere dal mondo.
La mia Terabithia,
è il mio porto sicuro, un posto dove amo follemente tutto ciò che scelgo di accogliere senza giudizio nè limite.
Vivo di passioni, di fantasie fanciullesche che si trasformano mano a mano con me.
Quelle stesse passioni che ho tenuto nascoste in una tasca, al sicuro da chi non poteva comprenderle.
C’è stato un tempo in cui le ho rinnegate, vergognandomi di ciò che mi faceva sentire viva.
Un tempo buio durante il quale la mia Terabithia non poteva essere libera di esistere.
Un periodo in cui la me ragazzina, quella fiamma che tenevo prigioniera nascosta dentro di me, scalpitava per poter uscire da quella gabbia mentale che mi stava soffocando. Voleva avere un suo spazio, voleva riprendersi la sua dimensione.
Ci sono volte in cui penso che se avessi lasciato a lei il comando del regno, sarei stata più coraggiosa e forse più libera.
Non c’è posto in cui ci si debba vergognare di ciò che ci fa stare bene, non c’è nessuno con il potere di schiacciare le tue passioni.
Terabithia è un luogo sicuro, libero, non c’è spazio per la paura. Non c’è tempo per nascondersi.
Terabithia è quell’entusiasmo che urla in mezzo al silenzio imbarrazzato di chi non ti capisce.
La fiamma che ti accende è ciò che ti deve far sentire orgoglioso.
Qualsiasi cosa sia, lasciati muoverti le gambe, non aver paura.
Qualsiasi cosa sia, se ti fa stare bene merita di essere vissuto.